L'enigma di un genio

Oggi vi parlerò di uno dei padri dell'Informatica: 

ALAN MATHISON TURING
(Londra 23.6.1912 - Wimslow 7.6.1954)





Nel 1937, Turing, contemporaneamente al matematico statunitense A. Church, dimostrò l'esistenza di problemi matematici che non si possono dimostrare mediante un numero finito di operazioni logiche eseguibili da un'ipotetica macchina, da lui stesso concepita; tale macchina avrebbe dovuto decidere sulla verità delle proposizioni mediante una successione finita di operazioni ben definite. Questi problemi si chiamano non calcolabili (o non computabili). 

Durante la seconda guerra mondiale, Turing lavorò alla decodifica dei messaggi cifrati tedeschi. 

In generale, Turing contribuì notevolmente allo sviluppo del calcolo digitale e delle connesse tecniche di programmazione. L'interesse per il problema, o programma, dell'intelligenza artificiale (possibilità di realizzare macchine capaci di riprodurre il funzionamento della mente umana) lo accompagnò per tutta la vita. Nel 1950 egli pubblicò l'articolo Computing Machinery and Intelligence, dove descrisse per la prima volta quello che ora è noto come test di Turing

Turing morì suicida ingerendo una mela avvelenata con cianuro di potassio. 

La sua formidabile impresa di decifrazione del codice Enigma (usato per le comunicazioni nella Germania nazista) è stata raccontata nel film "The imitation game". 








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