Genio e follia

Oggi vi parlerò di un genio della matematica che ha convissuto per lungo tempo con una grave forma di schizofrenia: 

JOHN FORBES NASH
(Bluefield 13.6.1928 - Monroe 23.5.2015)




Entrò all'Università di Princeton per il dottorato nel 1948 e in soli quattordici mesi scrisse la tesi, Non-Cooperative Games, che gli avrebbe valso, 45 anni più tardi, nel 1994, il premio Nobel per l'economia. In essa viene di fatto fondata la teoria dei giochi non cooperativi, per cui i giocatori non comunicano tra loro e non sono vincolati a rispettare alcuna preassegnata strategia. Nash introduce la definizione di punto d'equilibrio (oggi equilibrio di Nash) come idea naturale di soluzione per giochi non cooperativi e ne stabilisce l'esistenza in ogni gioco finito, con condizioni opportune. Ancora oggi l'equilibrio di Nash sembra essere il solo concetto di soluzione applicabile ai giochi, nel senso che costituisce un criterio di stabilità: idea fondamentale in economia, nelle scienze sociali e nell'evoluzione in generale, come anche in ogni attività, umana e non, in cui si prefigurino situazioni di competizione (ad esempio fra specie) e conflittualità e, soprattutto, nella teoria dell'organizzazione industriale. Citando R. J. Aumann ".... l'equilibrio di Nash è senza dubbio il concetto di soluzione di maggior successo in teoria dei giochi, cioè il più largamente usato e applicato". 

Nash ha dato importanti contributi anche nei campi della geometria e dell'analisi.

La sua straordinaria storia è stata resa celebre dal film "A beautiful mind".





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